martedì 2 settembre 2014

Ti saluto, Blog, vado a finire di vivere

La mia vita amorosa si può riassumere brevemente in 3 grandi periodi: la fanciullezza, la stupidità, il Vero Amore. (Non annoveriamo -vi prego!- i numerosi flirt avuti prima, e dopo, l'uno e l'altro, se no dovremmo stare qui sino a Natale.)

Avevo vent'anni, anzi meno, qualche ragazzino, frequentazioni di poco conto, ma ero abituata a schioccare le dita e avere quello che volevo. Ovvio che, appena mi sono trovata davanti a quello che aveva già la morosina (lei, peraltro, conviveva con un altro, quindi non chiamatemi sfasciafamiglie), che mi prendeva per gioco ma che non s'innamorava mai di me, mi sono incaponita e ci ho filato dietro finchè non gli ho sentito dire un passionale 'ti amo', catarticamente nello stesso momento in cui ho capito che non me ne fregava niente. Peccato che nel frattempo fossero passati due anni, che avessimo coinvolto le famiglie e che (maledettissima quella volta) avessimo aperto un'attività insieme.
Capii di aver fatto un'enorme cazzata, di quelle che solo a 22 anni con tanta confusione in testa puoi fare, di quelle che ti fanno precipitare in un baratro apparentemente senza uscita, di quelle che ti fanno crescere velocemente, ma così facendo non lo riesci a fare bene. Di quelle che ti fanno fare tante cose stupide, perchè stai talmente male che non sai che altro fare.

Tra queste cose stupide devo includere il mio secondo fidanzatino, perchè è stata effettivamente una cosa stupida, almeno da parte mia. Avevo bisogno di un caposaldo nella bufera che stavo vivendo da ormai due anni, avevo bisogno di poter dire 'almeno una cosa nella mia vita va bene'. Così ho scelto la persona più indicata per lo scopo, un ragazzo debole e senza carattere che però fosse un porto sicuro dove rifugiarmi ogni volta che ne avevo bisogno. L'amore non c'entrava, l'amore non esisteva, l'amore era una grande bugia. Ma almeno mi sono illusa di sentirmi al sicuro per un pò.
Per il tempo sufficiente per uscire dall'incubo in cui mi ero cacciata, per lo meno.

Passano un paio d'anni, forse tre, era un periodo nebuloso e il mio cervello ne ha cancellato gran parte. Quello che ricordo bene, è stato il momento esatto in cui ho detto 'basta'. Erano passati circa 10 mesi da quando finalmente ero riuscita a liberarmi del mio ex, dalle sue angherie, e dell'attività che svolgevamo assieme, e da allora ero scivolata pigramente da un lavoro saltuario all'altro lasciandomi trascinare dalle persone, dagli eventi e dalla mia attuale, insulsa relazione. Vedevo la mia vita come uno spettatore esterno la guarda comodamente seduto in un cinema, eppure non avevo la forza di fare nulla, sembrava che tutti quegli anni passati a soffrire mi avessero risucchiato tutta la riserva delle mie forze.

Ma ero triste, ero tremendamente triste, e io non tollero di essere triste. Anche nei momenti più bui della mia esistenza, ho sempre pensato che la vita è una sola, e che è da coglioni passare anche solo un giorno senza un motivo per sorridere. E se questo motivo non c'è, bisogna crearselo. Odio le persone che si lamentano in continuazione della loro vita di merda, ma che continuano a viverla senza fare niente come un'ameba, e io stavo diventano una di queste.

Ecco, era un giorno di inizio maggio del 2008, ed è stato in quel momento che ho detto 'basta, creiamoci il motivo per sorridere'.
Per prima cosa ho mollato il ragazzo debole e inutile, perchè sapevo che potevo farcela da sola.
Ho mollato il posto di lavoro in cui andavo da 5 mesi, e in cui da 4 mesi e 29 giorni mi facevano un mobbing serratissimo perchè lasciassi il posto libero alla figlia del titolare.
Ho conosciuto un imprenditore del mondo dell'oro nonchè mio titolare in una maniera che racconterò solo nella mia autobiografia che verrà pubblicata postuma (e ora tutti a pensare le peggio cose, vi vedo....rido e vi lascio con la suspance).
Ho cominciato un nuovo, meraviglioso lavoro che tra alti e bassi (non esiste NIENTE di perfetto!) continuo ancor oggi.
Sono andata a vivere da sola.
Ho cominciato a fare la single selvaggia.
Sono rinata.

Un anno dopo quel giorno di maggio, incontro il Vero Amore.
Per la prima volta in vita mia conosco un uomo sentendo di avere una mia base personale solida e per nulla confusa, in cui mi sento una giovane donna con le idee chiare, che finalmente sa quello che vuole e che sente di avere tutte le possibilità per averlo. A parole non ero aperta ad una relazione duratura, in realtà la mia stabilità interiore così duramente costruita mi rendeva propensa a sistemare anche quell'ultimo tassello. Nonostante le mie ritrosie, mi innamoro nel tempo di un weekend, ampiamente ricambiata dall'Uomo Perfetto. Non perfetto nel senso di perfetto, badate bene, ma perfetto per me. Un uomo forte, carismatico, protettivo, capace di forti passioni ma riflessivo al limite della spiritualità.

Da quel weekend siamo inseparabili.

Il nostro amore dura da più di 5 anni, in mezzo c'è stata una proposta, e un sì di un giorno di agosto, e nonostante ci sia stata un sacco di 'vita' nel frattempo, 'vita' intesa come cose belle, cose brutte, cose normali, cose emozionanti, cose bellissime e cose bruttissime, tanta felicità e tanta difficoltà, di tutti i tipi, nonostante tutta questa 'vita', io mi sento come incollata a quest'uomo (per me) bellissimo, perchè tutto quello che è successo nel frattempo non ha fatto altro che trasformare il nostro amore in un Amore profondo e cementato nell'anima. Il matrimonio, o semplicemente il rapporto di coppia non si vive, si costruisce, lo si lavora e lo si cura giorno per giorno, altrimenti alla prima folata di vento crolla tutto. Noi lo abbiamo imparato sulla nostra pelle, spinti dal sentimento grande che ci lega, e ora che lo sappiamo, cerchiamo di farlo ogni giorno della nostra vita assieme.
Per questo lo chiamo Vero Amore. Perchè lui si impegna forse più di me. Perchè lui ci crede, in noi. Perchè lui mi ama. Perchè in realtà non esiste più un 'io' e un 'tu'. Esiste solo un 'noi'.
E come per tutte le storie a lieto fine, ne ho uno anche per questo post: dopo 5 anni di noi, dopo esserci vissuti, amati, costruiti, abbiamo deciso di creare qualcosa di nuovo, di regalare qualcosa di noi al mondo, un pezzo del nostro amore.
Il prossimo anno arriverà il nostro primo bambino, un piccolo confettino azzurro voluto, cercato e amato fin dal primo istante.
Temo fortemente che sarà il mio nuovo 'uomo della mia vita', anzi più che altro lo teme mio marito, ma come gli dico sempre, io sono nata per dare amore, ce ne sarà per tutti ;)

Chiudo definitivamente il mio blog con questo post. Anzi, i miei blog, perchè prima di questo ce ne sono stati altri, che hanno raccontato tutto quello che ho riassunto in queste righe, voglio chiudere virtualmente anche loro con questo ultimo scritto. Mi sembra un ottimo modo per chiudere il cerchio, per concludere una parte di vita, la mia giovinezza, che se ne è andata definitivamente con questo mio diventare mamma. Non scambiate per nostalgiche le mie parole, non rimpiango il fatto che questo capitolo sia chiuso, perchè il mio presente è forse ancora più splendido, semplicemente, come è finita l'adolescenza e l'andare a scuola in maniera del tutto inconsapevole (chi se n'è veramente accorto??), finisce anche l'essere giovani, scemi e felici in maniera folle.

Una buona vita e un abbraccio a tutti.
Barbara.

martedì 21 gennaio 2014

Pettegolezzi

Non volevo fare pettegolezzi veri e propri in questa sede, quindi se siete qui perché siete stati attirati dal titolo del post nella speranza di gustare qualche chicca su personaggi più o meno famosi mi sa che ne uscirete delusi.

Volevo dire un attimo la mia sul pettegolezzo in sé, sul fatto che da che mondo è mondo, uomini e donne si nutrono di chiacchiere su questo o quel altro, più o meno conosciuti, forse anche per riportare una mera notizia, e che non è poi tanto strano 'parlare di'.

Riflettevo ieri, mentre ero impegnata in ben 3 chat di whazzup.
3 diversi gruppi, composti da un minimo di 3 persone ad un massimo di 7.
Tutte donne (e ciò mi perplime, poi vi dirò perché).
In un esatto momento del mio tardo pomeriggio, in tutti e 3 i gruppi, formati da un totale di 15 persone, si stava (non mi escludo) 'parlando di', e nello specifico, 'parlando male di'.
Chiamarlo 'pettegolezzo' forse risciacqua un po' la coscienza, ma il fatto sussiste: in 3 gruppi diversi si parlava negativamente di altrettante persone, non presenti (ovviamente) in tali gruppi.

Ad un certo punto mi sono resa conto di questa cosa, e me ne sono un po' vergognata.
Nel senso.
Premetto che quando 'parlo male di', penso le cose che dico, forse le esprimo in maniera poco carina, ma sicuramente riflettono il mio pensiero. Non mi faccio mai trascinare in una conversazione accondiscendendo a quello che viene scritto solo xchè tutti la pensano allo stesso modo, e allora anch'io. Io dico sempre e solo quello che penso realmente.
Però è anche vero che tantissime volte quello che penso realmente me lo tengo per me, almeno di fronte alla persona oggetto delle mie opinioni negative. Se una persona pubblica una foto di sé in facebook in cui -l'espressione, il trucco, o più frequentemente, l'abbigliamento- non mi piace, lungi da me scriverle "uau sei bellissima ma che bel vestito", però è anche vero che ancor meno scriverei "ma come cazzo ti sei conciata".
Piuttosto prendo le mie amiche, che condividono il 98% delle mie idee e dei miei gusti, screenshotto la pagina e dico loro "oh, ma avete visto questa come va in giro vestita".
Io mi sono un po' vergognata di ciò xchè in primo luogo stavamo parlando di creature che avrebbero bisogno di un serio aiuto, o semplicemente di uno specchio, e poi xchè non mi sono piaciuta, lì, a fare la velenosetta in ben 3 conversazioni. Ecco, magari una alla volta.

Ovviamente stiamo parlando di situazioni frivole.
Nel momento in cui vedo atteggiamenti sbagliati, o leggo, o sento, qualcosa di serio che non mi piace, il mio pensiero lo esprimo eccome, magari semplicemente con un "non sono d'accordo, ma fortunatamente per te viviamo in un Paese libero".

Vero è che del 90% delle persone, di quello che fanno e dicono e di come vivono la loro esistenza su questa terra, non me ne frega un'emerita mazza. Davvero. Ecco perché spesso non esprimo le mie opinioni, perché in fondo non ne vale la pena, per me.
Però è divertente criticare gli outfit!
Ecco, ci sono ricascata.

Dicevo, mi perplime che siano sempre le donne che criticano (solitamente) le altre donne.
Mi perplime perché, di fatto, il mio compagno, che sembra essere al di sopra di qualsivoglia pensiero negativo sulle persone (dico sembra, di fatto ne ha più di tutti noi messi assieme, non gli vado quasi bene neppure io, pensa te. Il fatto è che non lo dice, i pensieri negativi gli rimangono belli ermetici nel cervello e non gli scendono nella gola neanche con l'Active Plus), odia profondamente questo mio essere talvolta 'chiacchiericcia', e quasi me ne impedisce l'attività, sottolineando la cosa con un irritante "voi DONNE dovreste imparare a farvi i fatti vostri". Come se gli uomini non lo facessero mai!
Ma della guerra fredda tra Marte e Venere parleremo un'altra volta.

Voi trovate così deplorevole l'attività della critica gratuita?
In spiaggia guardate una taglia 42 con le tette a punta e la fronte perfettamente asciutta col sorriso, o vorreste avere una pistola elettrica a portata di mano, e in mancanza di ciò date di gomito alla vostra amica portando la sua attenzione sulle smagliature quasi invisibili e sulla french che non va più di moda?
Nella compagnia degli amici del vostro fidanzato/marito, c'è qualche donna che avrebbe bisogno di conoscere l'esistenza di Zara Basic e di un semplice ma chicchissimo stivale nero, e di un bel falò di tutte le sue stampe fluo, che non siamo più negli anni ottanta, e si comincia ad entrare nella fascia dei 35, piuttosto che dei 30 (che lì ancora qualcosa si salva)? Siete amiche in FB di questa creatura e non avete mai-mai screenshottato qualche esempio del suo guardaroba alle vostre fedeli compagne di una vita commentando "guardate con chi devo uscire domani sera?" (ok questa è snob).
O più semplicemente, avete mai sfogliato 'Chi' portando una mano alla fronte pensando "ma Valeria Marini lo sa che ha 50 anni e comunque non è mai stata figa???"

Ditemi che non sono una persona così orribile.

martedì 14 gennaio 2014

Duemilatredici

Ciao.
Devo dire che, nonostante abbia cercato di sfuggire alla mania dilagante di postare la propria biografia in facebook, e avendo fallito miseramente causa curiosità felina, sono arrivata alla seguente conclusione: il 2013 ha fatto schifo un po' a tutti.

Ma nooooo dai!! E' stato un anno carino! Non ha toccato primati di godimento assoluti, ma non è stato neanche sto gran pattume. Naturalmente, parlo per me.

La mia piccola dolce Micina se l'è fatta con uno nero e pure con uno tigrato in meno di 24 ore, e sono nati 4 splendidi Miciolini piscioni paciocconi. E ciò è buono.
Otto-barra-nove mesi di intensissimo stress si sono finalmente dissolti nell'aria come il vapore di una pentola a pressione. E ciò è buonissimo.
Hanno scelto un papa muy bonito, non potete dire di no. E anche questo è buono.
Alla fine dopo che tutti continuavano a gufare che l'estate non sarebbe mai arrivata, ecco che ci arrostiamo le chiappe come in un barbecue, e che goduria tuffarsi nel mare. E finalmente, dopo più di 14 mesi di punzecchianti/minacciose/imploranti/categoriche/piangenti/minatorie/mortali insistenze, nel mio disimpegno troneggia un freschissimo (in questi giorni bollentissimo) macchinario per l'aria condizionata (in questi giorni pompa di calore). E questo è molto buono.
Ho scoperto un nuovo fondotinta fichissimo.
Sono dimagrita.
Non ho mai preso neanche una multa.
Sono sfuggita alle forze dell'ordine per ben 2 volte con successo.
Alla festa del mio compleanno c'erano due bambolotti in più.
Ho fatto taaaaaantissime volte l'amore.
Ho trovato una nuova estetista bravissima.
Ho cominciato a mangiare gli asparagi.
Mi sono rifatta la carta di credito.
Ho finito 'Anna Karenina'.
E tutto ciò è davvero moltissimo buono.

Sì, il 2013 è stato un anno sereno. Avercene. Ci metto la firma.
Ciao, all'anno prossimo.
Scheeeeerzoo!!! ;)

lunedì 6 maggio 2013

Un lunedì d'amore

E poi succede che un lunedì cominciato nel peggiore dei modi, si evolve nel migliore dei modi…..

…Stamattina ho ‘pituffato’ col mio collega.
Sono stata io, sei mesi orsono, ad insegnargli il lavoro. Sono io che gli ho spiegato come si fa. Sono io che gli ho organizzato l’agenda per tanto tempo. Ora che ha preso confidenza, è giusto che spieghi le ali e voli da solo, anche xchè se non lo fa lo spingo giù io che è ora, ma se ci sono delle cose che ancora non capisce, o che ancora non sa fare, deve continuare ad ascoltarmi e a fare ciò che gli dico.
No? No. Eh bè grazie. Grazie che mi riduci le ovaie ad una mousse da quanto girano, grazie che lo fai di lunedì mattina.

E poi, e poi. E poi a mezzogiorno chiama una signorina di un negozio in lacrime, l’hanno appena rapinata.
Cuore a mille, gambe di gelatina, ma devi impostare la voce in modalità zen, parlare lentissimamente, a voce bassa (‘tu sei un salice….un salice al vento….odi il fruscio del vento tra i tuoi rami…muovi i tuoi rami lennn-tamennnnte….’).
La calmi, la rassicuri, ‘non è successo niente, dai che stai bene e non ti ha fatto del male, ora arriva la polizia e andrà tutto bene’.
Metto giù il telefono, tiro un respiro fortissimo e cominciano le diciannovemila chiamate sbraitando come un orso con le emorroidi: ‘WOOOOOHAAAAAAA’, di gola proprio;
assicurazione, carabinieri, capo MrMiliardo: ‘Buongiornoooooo voglio solo buone notizie
Buongiorno sta minchiaaaaaaa MrMiliaaaaaardo!!!!
Mamma mia, ma tuo marito non si occupa ti te nel weekend?
-.-'
….e sono solo le 12.30.

In pausa pranzo vado a farmi una lampada, voglio un po’ di relax, e voglio scaldarmi un po’ che mi sono vestita poco, ‘fanculo anche a sto tempo emmerda che ti vesti, esce un raggio di sole e schiatti di caldo, se invece non ti vesti perché vedi il raggio di sole, appena questo se ne va scende un muro di pioggia che fa precipitare il termometro di 10 gradi… ok, finito momento lagna.
Ho 25 minuti di tempo, dopo mezz’ora sto ancora aspettando, la tipa del solarium parla, parla, parlissima con le due ragazze che sono uscite dalla cabina (O.o ….in due a fare la lampada?? Che è???), a me non potrebbe importare di meno se non fosse che parla con lo spruzzino dell’igienizzante in mano sbagliando la sequenza:
SEQUENZA ESATTA:
-passare lo spruzzino igienizzante;
-far entrare me;
-augurarmi buona lampada;
-parlarissimo con le clienti che hanno GIA’ fatto la lampada.
SEQUENZA ERRATA OVVIAMENTE MESSA IN ATTO DALLA LAMPADATRICE:
-dirmi ‘un secondo che passo lo spruzzino igienizzante’;
-parlarissimo con le clienti che hanno GIA’ fatto la lampada.
-dirmi ‘adesso ti passo lo spruzzino igienizzante’;
-parlarissimo ancora un pò con le clienti che hanno GIA’ fatto la lampada.
-passare FINALMENTE lo spruzzino igienizzante;

Mi sono stesa su quella minchia di lettino tesa come un arco, respirando forte, e odiando con tutta me stessa questo lunedì. Mi ero messa il cell affianco, con una rapina e una signorina scioccata fresche fresche di giornata non posso staccarmici neanche per dieci minuti, e ovviamente dopo trenta secondi suona……..

….E succede che un lunedì cominciato nel peggiore dei modi, si evolve nel migliore dei modi: la mia amica Fefè mi avvisa che sta per sfornare il suo pagnottino. Un pagnottino che ha preparato in quel lontano agosto in vacanza assieme a noi, che ci ha fatto vedere a Natale in una morfologica, bello come il sole, e che sta facendo il prezioso da più di una settimana. Ma oggi lo stanano, e io non vedo l’ora di spupazzarmelo tutto.

È così, quando una delle tue migliori amiche da una vita sta per ricevere il dono più bello dell’universo, il tuo merdoso lunedì non può diventare che il lunedì più bello dell’universo.
Peace, e molto loooove, ragazzi.
C.

venerdì 3 maggio 2013

Weekend di Felicità è

(nb: prendo spunto e cit. da un post di un MERAVIGLIOSO gruppo segreto di FB di cui faccio parte, e colgo l'occasione per ribadire anche qui quanto amo le mie donne.)

Dicevo, Weekend di Felicità è:

DORMIRE.
Non usare più i pantaloni del pigiama e intrecciare le gambe nude con le sue.
Continuare con le mie marmellate fatte in casa. Domenica saranno altri due chili di fragole e un paio di melepere.
Portare il mio cucciolone sempre con me dappertutto xchè è weekend, e Cane sabato e domenica prende residenza sul retro del Cherokee comprato apposta per lui. Andremo a trovare la zia, a fare la ceretta, dal fruttivendolo e dulcis in fundo al corso di interazione cuccioli. Domenica pioverà tantissimo, dicono, quindi poltrirà sul suo tappettino rosso di fianco alla mamma guardandola rimestare nel pentolone delle marmellate, e poi uscirà sotto la pioggia a fare una corsetta col papà (ovviamente).
Fare la pizza con millemila ingredienti sopra.
Uscire per l'aperitivo tutta agghindata.
Agghindarmi per uscire a fare l'aperitivo, che con dei nuovi ombretti Kiko è un divertimento pure quello.
Spararmi altre quattro o cinque puntate di Lie to Me con Gatto e Micia pigramente spalmati su di me, a nostra volta pesantemente spalmati su di Lui.
Guardare al di fuori la nostra dolcissima famigliola spalmata sul nostro minuscolo divano e sentirimi la donna più fortunata dell'universo.
Mangiare due confezioni di pop corn.
L'ho detto dormire?

Buon finesettimana di finta primavera!
<3
C.

lunedì 11 marzo 2013

Dizionario Scimmia-Donna / Donna-Scimmia

Da un uomo non si può pretendere troppo. Già così sono scandalosamente fortunata: il mio ama le serie tv, tutti i tipi di serie tv. Se poi mettiamo sul piatto che non guarda le partite, anzi, proprio nessun tipo di sport, mi viene il dubbio che forse sarebbe il caso che lo mettessi sotto chiave. Sia mai che me lo rubino, vista la rarità dell'esemplare.

Ad ogni modo, dicevo che non si può pretendere troppo, tipo che i titoli non se li ricorda. Devo quindi andare ad interpretazione.
"Guardiamo le americane?" = questa la so. Ormai è un anno, forse più, che una volta ogni due settimane ci spariamo la serata Sex And The City, serie che io sto vedendo per la terza volta, tipo, più quelle puntate random che becco su La 7, mentre per il CM è tutto un mondo che sta scoprendo stagione dopo stagione. E che adora, deo gratias.
"Guardiamo le casalinghe?" = vinco facile. Bonciboncibonbonbon. Inutile dire che la nostra Desperate preferita è Gabrielle, noi adoriamo tutte le stronzette smorfiose, vedi la Milly, la nostra micia teppista, più fa la stronza più il nostro amore cresce.
"Guardiamo le dottoresse?" = abbastanza facile anche questa. Vabbè che di medical drama ce ne sono a decine ormai, da ER alla sua progenie, ma nella nostra micro famiglia le dottoresse sono ovviamente quelle di Grey's Anatomy. Che però da quando sono stata male non guardiamo più, perchè il CM dice che a sentire storie di malati si sviluppa un brutto karma. Si, lo so. Non commentate.
"Guardiamo New York?" = e qua ti voglio. Di serie ambientate nella grande mela ce ne sono a profusione. Da FriendsCSI, da La Tata ai Soprano. Purtroppo non si tratta di niente di così cult, anzi, mi sto vergognando un pò, ma d'altra parte per noi è ora di cena, ora di svuotare la testa dalle pressioni lavorative, di lasciare che la mente vaghi e... Gossip Girl. Ecco l'ho detto. Non è vergognosa come serie? Sicuramente quantomeno imbarazzante. Eppure ce la pippiamo ogni sera tra un carciofo lesso e una minestrina con lo stracchino fuso. Però ci vuole, di sicuro dopo una lunga e dura giornata di lavoro noi 8 e mezzo non lo reggiamo di scuro.
"Guardiamo quelle che parlano veloci?" = dai dai dai potete farcela anche voi. Oh yes, proprio loro, Lorelai e la Rory. Anche questa era facile, via.

Insomma, rendo l'idea? Bene, ora, so che voi non conoscete il CM tanto bene quanto lo conosco io, ma presupponendo che non ha una mente eccessivamente contorta in quanto uomo, vi propongo un giochino che potete risolvere con un pò di concentrazione e nulla più: INDOVINA LA SERIE TV!

"Guardiamo quello che uccide?"

Se vedo che non gliela reffate tra un paio di giorni faccio refresh e vi dò le opzioni A Bi e Ci. Ma magari prima di darvi per vinti aspettate domani e ci pensate con calma, che oggi è lunedì.

martedì 5 marzo 2013

Happy Ending

A parte che oggi è una giornata NOissima e stortissima, di quelle che non si capisce xchè mi sono alzata dal letto che sarebbe stato meglio evitare di uscire nel mondo, volevo fare un po' il punto della situazione.
Non mia, ma degli altri, che oggi il pettegolezzo selvaggio mi viene proprio bene.

Voglio portarvi indietro nel tempo, a circa 10 mesi fa, quando scrivevo questo post.
Non avete voglia di leggervelo tutto? (eh, in effetti, che palle) Eccovi la parte cicciosa che ci interessa:
'Un mese fa ho rivelato delle confidenze - che non erano poi così confidenziali in quanto non le sapevo solo io ma almeno altre cinque/sei persone minimo - della portata di una bomba nucleare, la quale bomba nucleare, com'è nella sua natura, ora è esplosa in un sonoro BOOM.
Perchè l'ho fatto?
A mia discolpa posso dire che volevo salvare una persona da quello che a mio insindacabile giudizio era una vera e propria ingiustizia. Insomma, egli DOVEVA sapere. Lo dico io, le Testimoni, la Fefè, Sorella e tutti gli altri, perchè tutti sapevano, tutti tranne Lui.
Epperò Lei le sue cagate, a me, le ha raccontate tutte. Mi ha intasato. Il fardello da portare era troppo grande. Io 'gnaa foo. C'ho na Cosa in Testa. Me lo ha detto la maestra.'

Non ci avete capito niente? Giustamente. Vi rinfresco la memoria: Lei è la morosa e convivente di Lui. Lui è il migliorissimo amico del Mio Lui. Lei è diventata molto amica mia. Ma Lei fa la vacca in giro, mi chiede di aiutarla a cercare un appartamento da single, sputtana Lui con chiunque perché Lui è stronzo/freddo/distante/squattrinato/egoista/mediocre/banale/asessuato. No, non è vero che Lui è tutto ciò, ma Lei si diverte a raccontarlo così in giro, a me, alle mie amiche, a mia sorella, a mia cognata, a chissà chi altro.
Insomma, non era un Segreto di Stato, tanto che alla fine, amicizia o non amicizia, mi sono rotta le palle di vedere che lo trattava in sta maniera, e dopo aver visto che i consigli che le davo (o cmq il mio punto di vista in generale), le entrava da un orecchio e le usciva dall'altro, l'ho sfanculata e ho messo in campana il suo Lui.

Il risultato è stato disastroso: incazzatura di Lui, mesi di vittimismo di Lei miscelati ad un'assidua campagna di sputtanamento della mia persona, rottura dei rapporti, difficoltà varie tra Lui e il Mio Lui. E va bè. Io mi sono pentita di ciò che ho fatto perché 'tra moglie e marito non mettere il dito, MAI', e perché se me ne stavo zitta e buona la coppia scoppiava di lì a breve, e anche xchè, come già detto, chi si fa i fatti suoi campa cent'anni, ma d'altra parte passata la burrasca, e passate tante altre cose, mi sono sentita talmente sollevata di non avere più il suo fardello da portare che ho capito di aver fatto la cosa giusta per me. E visto che negli ultimi mesi ho imparato che ciò che conta nella vita è sé stessi e pochi altri, tornassi indietro lo rifarei mille volte.

Passano i mesi, Lui e il Mio Lui si riavvicinano, ricominciano ad uscire insieme, tornano amici. E questa era l'unica cosa di cui mi importava, ed ero felice.
Tanta gente ha preso le distanze da me, tipo gli amici di Lui e del Mio Lui; tanta altra, tipo le mie amiche e la mia famiglia (toh, guarda caso le uniche persone che contano), continua a darmi ragione e a sostenermi, e questa è l'altra cosa di cui mi importa.

Arriviamo ai giorni nostri, e finalmente la lieta novella: divorzio! Si lo so che non è bello gioire delle separazioni altrui, ma è bello gioire quando si ha ragione, perché AVEVO RAGIONE!
Non è dato sapersi chi ha lasciato chi, perché, per cosa o per come, anzi non ha proprio importanza, sono stati una coppia triste per tutto il tempo in cui sono stati insieme, hanno reso triste anche gli altri intorno a loro, e soprattutto hanno reso triste ME.

Perciò gadeamus amici e vicini, e soprattutto femmine varie, perché è tornato single un bel ragazzotto simpatico e carino, con i sani valori di una volta, che ha bisogno di una donna indipendente e forte, che non stracci i maroni e che non creda al Principe Azzurro.
Che il Principe Azzurro non è che non esista, è solo che rutta, guarda le partite grattandosi il sedere, va a farsi i weekend in montagna di soli maschi, e compra i fiori il 13 febbraio perché a San Valentino poi costano troppo. Svegliamoci e diamo fuoco ai dvd Disney per piacere.
Cià.