giovedì 27 ottobre 2011

No Milano No Party

E alla fine quello della scorsa settimana non era un raffreddore, ma una mortale influenza che mi faceva male anche pigiare i tasti del telecomando.

E alla fine Milano non è stata quello che credevo, ma due giorni di pioggia e uno di febbre.
Siamo partiti alle 5 di lunedì mattina. Di giorno il corso, la sera non sapendo dove andare a mangiare siamo andati in centro, e con l'occasione ci siamo fatti un romantico giretto in piazza Duomo. Senza sciarpa, con il freddo, senza ombrello, con la pioggia, ma! mano nella mano. Che però non tiene lontani i microbi e il male. E infatti il giorno dopo mi sono svegliata di nuovo con la flu. Fuori pioveva tantissimo, in albergo non potevo stare, in giro in macchina con la febbre non era il caso che andassi, allora ho deciso di farmi anche la seconda giornata del corso, che almeno stavo al caldo e tanto alle 4 era finito. Insomma un pacco.

E non ho neanche visto la Pink!
Che detto fra noi sarei dovuta venire col CoinquiMarito xchè quando gli ho detto che dovevo vedermi con una ragazza conosciuta in internet è un pò sbarellato.
La premessa è che non capisce, proprio non concepisce il mondoblog, non vuole che io ci scriva e secondo lui le amicizie e i rapporti non possono nascere con le parole di una tastiera.
Ha quindi decretato che mai e poi mai sarei andata all'appuntamento da sola, a conoscere una che non ho mai visto, e se questa arriva con un coltello e tre maschioni neri pronti a farti di tutto tipo Amanda Knox??? Capito Pink, sei ufficialmente una potenziale assassina, sei avvertita.
Santa pazienza.
In ogni caso, abbiamo deciso di farci un altro uicchendino con calma, senza corsi nè pioggia nè febbre a romperci i piani, e allora speriamo che il pericolosissimo incontro si possa fare!

Che altro dirvi...stare a casa 10 giorni dal lavoro mi ha fatto ovviamente benissimo, non vedo l'ora arrivi Halloween xchè a me mi piace tanto, e anche Natale xchè magari nevica.
Insomma, niente.
A presto, C.

martedì 18 ottobre 2011

Rivoglio il mio cul0

Mangia, fagocita, ingurgita.
Bevi, festeggia, cin cin.
Attività fisica: grattini sul pancino. Rutto libero. Stiracchiamento delle 7.45 e delle 23.20.
Il tutto per 5 mesi di fila. Risultato?

VOGLIO LA MAMMAAAAA!!

Correva il mese di febbraio, avevo bisogno di smaltire il 'leggero' strato di grasso invernale, così mi iscrissi ad una palestra per sole donne che mi sembrava fighissima. Appena arrivata dalle Americhe, aveva l'innovativa filosofia femminista di creare un allenamento mirato al nostro corpo, bandendo totalmente dall'ingresso inutili palestrati allupati, completini fighetti con la marca che servono solo a farsi notare, e attrezzi inutili ai nostri bicipiti o polpacci (dato che a noi interessa di più alzare le bocce davanti e modellare il gluteo dietro, possibilmente su di un calco preso da Jennifer Lopez). Cosa oltremodo interessante, l'allenamento, mirato a non causare accumulo di acido lattico che alle donne fa pure venire la cellulite, durava 30 minuti, il tempo perfetto per una ragazza superimpegnata e coi tempi stretti come i miei.
In un mese e mezzo calai due chili, affinai le cosce, e persi 5 centimetri di girovita. Più che perfetto per entrare nel mio abito da sposa e fare un porco figurone.
Così, dopo aver pagato intelligentemente un anno intero di abbonamento, salutai caldamente tutti, bilancia compresa, e smisi di andarci.

Errrrrrore!!!!!!!!!! Alla vigilia del matrimonio, quattro mesi dopo sembravo una damigiana vestita a festa. Per fortuna il mio abito era largo dalla vita in giù, e molto molto lungo, o i miei ospiti mi avrebbero sicuramente inforchettato un mio cosciotto convinti che fosse il prosciutto del menu.

Salutiamo tutti, partiamo e passiamo 3 settimane di vacanza in alberghi 5 stelle con ristoranti che ve li raccomando. In particolare, alle Maldive di ristoranti nel minuscolissimo atollo che ci ospitava ce n'erano 6. S-E-I. Due ristoranti a buffet, di cui uno sulla spiaggia, un ristorante italiano, uno giapponese, uno asiatico e uno internazionale.
Avevamo libero accesso a sei ristoranti in cui fare colazione, pranzo, cena, tutto compreso. Allora ci sembrava di essere morti e risvegliati in paradiso, solo ora mi rendo conto della tragedia che incombeva su di noi.

Frittelle, pan-cakes, brioches, panini. Frutta, marmellata, cereali, cioccolato fuso, nutella. Yogurt, mirtilli, frullato di fragole, biscottini all'uva passa. Succo all'ananas, succo tropicale, latte, thé, caffè. Questa la colazione che facevamo tutte le mattine. Si, ce magnavamo tutta sta roba. E per fortuna non siamo inglesi, che schifavamo il salato...anche se io in verità un panino col salame una mattina me lo sono sbafato.
Sorvolo il pranzo in spiaggia a buffet. Anzi no, vi dico questa: un giorno mi prendo il solito antipasto di roast-beef, carciofini e formaggi, bis di primi e secondo carne-e-pesce (non sapevo scegliere). Finito di mangiare mi accorgo che in un'angolo facevano i panini con gli hamburgher, quelli tipo fast-food, con la pancetta, l'uovo, i funghi e la cipolla....mi sono sbafata anche quello. Si, dopo il dessert.
La sera oltre a poter scegliere tra i vari ristoranti, i ristoranti stessi proponevano menu a tema: la serata maldiviana di pesce e curry, la serata USA con hot-dog e pizza pepperoni, la serata french bistròt, la serata messicana con tortillas e tapas...tutte ce le siamo prese. Insieme a tutti i desserts di frutta, gelatine, mousse, crostatine, dolci della nonna e gelato con salsa sopra grazie.

E magna e magna e magna, ma dove pensavo che andasse tutta quella roba?? Mica che quando vado in bagno la produzione è quella di un elefante. Voglio dire, non va fuori tutto! E infatti.

+ 6, siorrri e siorrre. Siamo a più sei chili. S-E-I. Due in faccia, uno sulla panza, e il resto diviso equamente tra chiappa destra, chiappa sinistra, coscia destra e coscia sinistra. Un disastro.

Ma non disperate! Ricordate che vi dicevo che mesi orsono ho pagato un intero anno di abbonamento alla famosa palestra per sole donne? Oh che intelligenza, che lungimiranza, la mia. E infatti, da due settimane è diventata la mia seconda casa. Parola d'ordine, Jennifer Lopez!

PS: dopo due settimane sono già a -1, nonostante continui a mangiare come un porcello la settimana prima della scotenna. Se vi interessa, date un'occhiata qui.... funziona!

lunedì 17 ottobre 2011

Milano Milano

Acciacata, infreddolita e infiammata mi accingo ad affrontare un'altra durissima (de che?) settimana... Vi siete accorti che riesco a scrivere di più e a seguirvi come non mai? No? Bè, siete dei distrattoni.
Il perchè è presto detto: da un paio di settimane sono una 'ricollocata', e la cosa mi piace assai! Vi dico solo che grazie alle nuove 'ricollocazioni' aziendali, oggi ho già finito di lavorare (anche se al momento sono in santa malora)! E domani ho un compito importantissimo che però porterò a termine prima delle 11, colazione compresa, e dopo posso anche tornarmene a casa.  Forse pensavano di farmi un dispetto a 'ricollocarmi', di sicuro non sanno che hanno fatto di me la lavoratrice più felice del west, tanto che nonostante stia covando come minimo un raffreddore non ha neanche senso mettermi in malattia.

E poi, la prossima settimana ho 3, e dico tre, giorni di ferie, durante quali farò una gita a Milano!
Il mio maritozzo (...sembra na roba da magnare) ha un corso di lavoro di gestione del personale al quale mi ha illegalmente imbucato, perciò ne approfittiamo per vedere com'è fatto l'aperitivo alla milanese, questo sconosciuto.
Visto che anch'io mi occupo di gestione del personale ho deciso di prendere parte al corso perchè potrebbe essere molto interessante, ma ho già deciso che se mi svango le maracas lo mollo lì e vado a tuffarmi in una paurosa sessione di shopping: carta di credito, a me!

Pink: se ti va, e se ti è possibile, possiamo berci una cosa insieme! Arriviamo presumibilmente domenica sera e ripartiamo martedì sera...

Intanto buona settimana a tutti!

AGGIORNAMENTO DEL MARTEDI: sono a casa mocciosa e febbricitante e tossente e scatarrante...morirò

giovedì 13 ottobre 2011

Per fortuna c'è la salute

Sempre più schifata, nervosa, amareggiata.
M
i sento disprezzata, incompresa, addirittura odiata. Devo andarmene da questo posto, lo so, e al più presto, alla fine se chiamo la mia capa ‘PsicoBoss’ un motivo più che valido c’è, ma lo voglio fare alle mie condizioni, con i miei tempi e i miei modi. Almeno questo me lo devo.

Tutto comincia un anno e mezzo fa, quando ancora lavoravo esclusivamente per il mio capo, MisterMiliardo. Mi faceva fare tante cose diverse avendo lui tante società diverse, fungevo un pò da jolly, finché alla fine gli ho chiesto di passare in una di queste sue società gestita da una ragazza, la PsicoBoss per l’appunto. Per me era una promozione: meno stipendio di base, ma ottime possibilità di incrementarlo notevolmente nel breve tempo (e così è stato), macchina aziendale, telefono, pc portatile, tutto completamente spesato, ma soprattutto un lavoro che ho amato fin dal primo istante, difficile, impegnativo, ma perfetto per me. Bellissimo tutto, certo.
Finché, alla cena aziendale natalizia dello scorso anno, annuncio il mio matrimonio.

All’inizio non capivo, pensavo di essere io a sbagliare, e mi impegnavo per far vedere che, si, gli errori li facevo, ma era perché lavoravo tanto, lavoravo ancora di più se possibile, e cercavo di far vedere quanto potevo essere efficiente in tutti i modi. Ma era tutto inutile.
Tutte piccoli rimproveri, ma continui, continui, continui, e tutti per delle emerite cavolate. La società si trovava a fronteggiare problemi ben più gravi causati dall’incompetenza mie colleghe nel gestire il personale, tipo esposti sindacali, ammanchi da furtarelli, denunce varie, eppure lei se la prendeva con me per delle sciocchezze. E poi sono cominciati i rimproveri per cose che non facevo, o per cui non avevo proprio colpa. L’accusa più assurda, che me ne tornavo a casa alle 4-5 del pomeriggio, 'quando le mie colleghe alle 8 di sera erano ancora in giro!'. Certo. Con Babbo Natale e i Tre Porcellini. Ad un certo punto, stanca di sentirmi dire che lavoravo poco (pur completando ogni giorno tutte le mie incombenze! Chissà come facevo secondo lei a essere a casa alle 4 avendo fatto 700 km in un giorno, forse pensava che avessi un elicottero privato parcheggiato in giardino), invece di uscire di casa alle 8 del mattino e tornare alle 8 della sera come ho fatto per più di un anno, ho ridotto i miei orari dalle 9 alle 19 (NB: comunque 10 ore lavorative, quando il mio contratto parla di 8).


La situazione è degenerata totalmente con l’iniziare dell’estate. Di punto in bianco mi dice che non riesce più a lavorare con me xchè non si fida più (de che?), che le cose devono cambiare o me ne posso anche andare. Ok, le chiedo di dirmi cosa devo fare, dove sbaglio, in cosa posso migliorare. Risposta non pervenuta. Si, esatto, non mi dice niente di niente. Come faccio a cambiare la situazione se non mi dici che cosa vuoi da me? Ovvio che quello che vuole è che alzi i tacchi.
Mi dispero, ci tengo ancora tanto, penso ancora che tutto si possa risolvere. Chiedo ‘perché??’ (si, in realtà anch’io chiedo perché qualche volta!), e da chiunque, dal ConquiA, dalle amiche, dall’unica collega con cui posso parlare xchè mia amica prima di essere assunta, ricevo la stessa risposta: ‘le dici che ti devi sposare, e cominciano i problemi. Fai due più due’.
Mi fa passare un’estate d’inferno, mi rovina il periodo più bello della mia vita, i mesi che precedono il matrimonio, non dormo, se dormo la sogno, mi sveglio agitata e per lungo tempo non riesco a riposare bene. Comincia a mandarmi lettere di richiamo, io le faccio vedere all’avvocato, che ride: sono caz_ate, mi dice, anzi, sei tu che la puoi denunciare quando vuoi, dormi sonni tranquilli. Vado dai sindacati, mi dicono che lei non può fare niente di niente, dormi sonni tranquilli. Ma io i sonni tranquilli non li dormo.
La settimana prima di ferragosto sono piegata in due da una colite da paura, però mi trascino da lei che mi deve parlare. Mi dice ‘o te ne vai entro gennaio o ti faccio andare via io’. Ok, no problem brutta vacca, vediamo se ci riesci. Un’ora dopo, angosciata, arrabbiata, piegata in due dai dolori di pancia, rischio la vita in autostrada. La chiamo e le dico ‘la prossima settimana prendo ferie, non ce la faccio ad andare avanti così’. Risposta: ‘vedi cosa succede a lavorare per qualcuno che non ti vuole’.
Questa ragazza ha quasi 38 anni. Non è sposata, non ha nessuno. Non ha figli. Si fa accompagnare ovunque dal padre. La scorsa primavera è andata in ferie a Santo Domingo con la mamma e il papà. Venite a dirmi quello che volete, ma in 10 mesi di torture si è conficcata in me l’assoluta convinzione che tutto ciò che ho passato è dovuto ad una sola cosa: l’INVIDIA.
La mia ancora di salvezza ha due appigli: una è Pollyanna, la mia amica/collega di cui sopra. Quando ancora le cose andavano bene, l’ho presentata alla PsicoBoss, che l’ha assunta. Dividiamo così gioie e dolori lavorativi, dato che, siccome non piace particolarmente alla PsicoBoss, viene tartassata anche lei; le mie giornate sono più leggere, e soprattutto, mi riferisce tante cose che altrimenti non saprei. L’ultima in ordine di tempo, una delle impiegate le dice ‘sai, non dovresti farti vedere tanto amica della Candy davanti alla Psicoboss, dovresti fare come facciamo tutte, poi quello che fai nel tuo tempo libero è affar tuo’. Non commento.
Il secondo è MisterMiliardo, citato all’inizio di questo lungo post. Lui mi vuole bene e soprattutto ha gran stima di me. Quando gli ho chiesto di lavorare con la PsicoBoss, nonostante si trattasse comunque di una delle sue società, mi ha tenuto il muso per una settimana, ma poi mi ha detto ‘qualsiasi cosa succeda, le porte qui sono sempre aperte per te’. E così è, per fortuna. Fin da quando sono cominciati i primi problemi, mi ha proposto di tornare da lui. Ma io di tornare in ufficio, senza macchina e con 500euro in meno in busta paga, scusatemi, ma non c’avevo proprio voglia. Ora che la situazione è precipitata, stiamo cercando di trovare un accordo, perché lui mi vuole proprio tanto bene e è dispiaciuto per me.
Mi scuso ancora, mi scuso perché so che c’è chi ha gli stessi problemi miei ma non ha vie di scampo, e forse questo mio discorso potrà sembrare fastidioso, ma io ho il coltello dalla parte del manico, e sto cercando di remenarlo per bene a mio favore più che posso.
Non intendo lasciare un lavoro che mi piace tantissimo e ottimamente remunerato per andare a fare un lavoro che non mi interessa, pagato meno e con meno bonus. Perciò finché da MisterMiliardo non otterrò quello che voglio, ovvero le stesse identiche condizioni che ho qui, non un euro di più, ma neanche uno in meno, non ho nessuna intenzione di muovere il culo. Inoltre, per motivi di cui vi parlerò più avanti, prima di fine anno non posso proprio cambiare lavoro. Lei non può mandarmi via, lo sa, ed è per questo che il suo odio ha raggiunto livelli assurdi, perché è una bambina viziata, e se non riesce ad avere quello che vuole impazzisce.
E comunque non è giusto, non è giusto che lei faccia il bello e il cattivo tempo di me, e io accarezzo anche la dolce idea della vendetta. Il dispetto più grande che potrei farle è cacciarle un’improvvisa maternità. Ma che madre sarei? ‘Sai amore, sei stato concepito per scopi sindacalistici’. No, non ce la posso fare. Idee? Si accettano anche suggerimenti illegali e/o sadomaso.

mercoledì 12 ottobre 2011

Dove andremo a finire

Quando ero bambina non sono mai entrata nella fissa dei 'perchè'. Un pò xchè sono una persona discreta e poco portata a fare domande e di conseguenza a rompere le balle, un pò xchè, grazie alla mia sviluppatissima intelligenza (hahahaha), sono sempre stati gli altri a chiedere a me 'perchè'. Se mi conosceste, capireste al volo che ho la faccia di una a cui poter chiedere tranquillamente 'perchè'. Ciò non vuol dire che io abbia le risposte in tasca, anzi, ma intanto è tutta la vita che mi chiedono 'perchè', e io cerco di rispondere come posso, e dalle facce soddisfatte credo di essere sempre stata all'altezza delle domande. Fino ad oggi.

Stamattina una delle mie collaboratrici, conclusa la parte lavorativa, mi dice: 'senti posso chiederti una cosa?'.

Costei è una giovane biondina molto sveglia e carina, con cui ho legato molto, vuoi perchè vicine nell'età, nei gusti, vuoi perchè c'è subito stata empatia, tanto che è venuta alla festa serale del mio matrimonio con il suo fidanzato, e con cui chiacchiero molto spesso e volentieri di tutto.
Mi racconta che il venerdì precedente il suo fidanzato è uscito con un amico, e che tal amico ieri ha mandato a lui un messaggio del tipo 'allora, ci sei andato a letto?'. Messaggio che lei ha intercettato.
Benissimo.
Mi racconta che lei non ha mai avuto grandi storie, nè numerose storielle, che fondamentalmente, nonostante le manchino due primavere per arrivare ai trenta, non ha grosse esperienze in fatto di uomini.
Ok.
Mi racconta che prima di suddetto fidanzato ha convissuto per 4 anni con uno che alla fine le ha messo le corna.
Si, lo sapevo già.
Mi racconta che qualche mese fa ha subito le pesanti avances di un giovane e aitante cliente - alle quali lei non ha ceduto per rispetto nei confronti del fidanzato - per poi trovarlo a passeggio nel parco la domenica pomeriggio con una giovane fanciulla e un bimbo appena nato.
Bel cogli-ne.
E poi arriva la domanda, limpida, semplice, lapidaria, disarmante, fatta con quegli occhioni puri e innocenti di chi cerca disperatamente un senso al dolore che sta provando, lanciando il chiaro segnale che lo sta cercando in te, si proprio in te, nella tua immensa saggezza, e (ripetiamolo, via), sconfinata intelligenza:
'ma...lasciamo perdere gli uomini sposati da tanto che si sa che lo fanno perchè si annoiano... PERCHE' GLI UOMINI GIOVANI, SENZA PARTICOLARI LEGAMI, O MAGARI SPOSATI DA POCO O, PEGGIO ANCORA, NEO-PADRI, FANNO I CRETINI CON LE ALTRE DONNE?? Ma lascerai prima la morosa no? Perchè continui a stare con una se poi ti viene voglia di andare con le altre? ....Me lo spieghi???'

Ora. A parte che non mi sembra di essere Mago Merlino con appresso la palla magica, a tutto c'è un limite... tesoro mio, manco Buddha l'Altissimo Illuminato potrebbe mai rispondere a questa domanda! Diciamocelo, è come chiedere cosa c'è alla fine dell'universo, o dove si va dopo morti, o se e quando apriranno un outlet di Manolo Blahnik.
Perchè gli uomini tradiscono? O per lo meno, ci provano? Si, si, lo so che ci sono anche le donne che lo fanno, ma non c'è paragone numericamente parlando. Che poi con la palla che 'le donne lo fanno col cuore, gli uomini solo col pi-ello', a me pare che si sentano ulteriormente autorizzati a bagolare a destra e a manca.
Ne sento sempre di più, ne vedo sempre di più, non se ne salva uno. Persone insospettabili, legatissime alla famiglia o futura tale, che amano alla follia la loro donna ma che aprono la patta a tutte le altre. Il penultimo in ordine di tempo, il fidanzato di una delle mie più care amiche, convivente e innamoratissimissimo, la pianta una settimana prima del mio matrimonio con la scusa che "con tutta questa gente che si sposa lui ha capito di non essere fatto per i legami seri", e poi mia sorella mi viene a dire che la sera prima l'ha visto in un locale con un'altra. E allora mi chiedo: ma io, che mi sento così sicura, forte, potente del suo amore per me... non mi sto clamorosamente sbagliando come tutte?? Io che lo vedo così perso, innamorato, orgoglioso della sua famiglia, faccio bene a credergli, a pensare che lui sia diverso? O lo sarà finchè non si stancherà, perchè si sa che gli uomini sono meno forti e più inclini a cedere ai bisogni fisici delle donne?

Alla mia amica/collaboratrice ho risposto evasivamente, cioè che ci sono uomini più predisposti alla stronzaggine rispetto ad altri, ma mica ci credo più di tanto neanche io a quello che dico.
C'è bisogno di Buddha l'Altissimo Illuminato, anche se dubito che manco lui saprebbe illuminarci sul serio. C'è bisogno di più moralità. O di una bomba molotov. Per la serie, 'amore, sappi che sono armata e tendente all'incazzatura facile. Vedi tu.'

martedì 11 ottobre 2011

Mammmma come sto

Ragazze e ragazzi, dichiaro ufficialmente cominciato l’autunno, anzi, l’inverno, buio, nero, e giropalloso della mia vita. Come sono calate le temperature, è precipitato anche il mio umore, e non accenna minimamente a voler tornarsene su.
Non so di chi o cosa ne sia la colpa: al lavoro tutto tace (anche se vivo nell’ansia costante: secondo me, questa è la classica calma prima della tempesta, me lo sento).
Sono rientrata dalle vacanze una ventina di giorni fa, e tutto ha ripreso il solito tran-tran, persino Gatto, che dopo averci schifato per qualche giorno e aver pisciato sulle scarpe di CoinquiA con molto gusto, ci ha perdonati di averlo lasciato solo x 3 settimane ed è tornato ad essere il solito dolcissimo tenerissimo e pieno d’amore e di bave Gatto.
Con il CoinquiA è tutto normalissimo, se non ci fossero i conti del matrimonio da pagare non sembrerebbe neanche che ci siamo sposati: solito amore-litigio-pace-amore-cosahofattoasposarti-tiamotantissimononlasciarmimai come se niente fosse.
Mia suocera è più coccola del solito, mia madre è più attaccosa del solito: pretendono di vederci almeno una volta la settimana e ogni volta sembra che siamo stati lontani sei mesi…secondo me sono ancora provate anche loro come Gatto dalla nostra vacanziera lontananza.
Con gli amici tutto bene, neanche a parlarne, si è ricominciato con le solite uscite, cene, feste, compleanni come sempre (io continuo a dire che abbiamo una vita sociale troppo intensa x la mia indole pantofopigiamosa).
E allora?? Cosa c’ho che son quattro/cinque giorni che non mi si può guardare? E per di più, siccome in realtà non c’è assolutamente niente di cui mi potrei lamentare (al momento..!!), sta cosa che non c’è assulutamente niente di cui lamentarsi mi fa innervosire ancora di più!
Eccheppalle, soffocatemi vi prego che non mi sopporto più neanch’io.
Sgrunt.
PS: forse è il pensiero di dove stavo e cosa facevo (=un'emerita mazza) un mese fa a farmi sbuffare all'infinito..."sono appena tornati!!"
Aiuto!!!