giovedì 13 ottobre 2011

Per fortuna c'è la salute

Sempre più schifata, nervosa, amareggiata.
M
i sento disprezzata, incompresa, addirittura odiata. Devo andarmene da questo posto, lo so, e al più presto, alla fine se chiamo la mia capa ‘PsicoBoss’ un motivo più che valido c’è, ma lo voglio fare alle mie condizioni, con i miei tempi e i miei modi. Almeno questo me lo devo.

Tutto comincia un anno e mezzo fa, quando ancora lavoravo esclusivamente per il mio capo, MisterMiliardo. Mi faceva fare tante cose diverse avendo lui tante società diverse, fungevo un pò da jolly, finché alla fine gli ho chiesto di passare in una di queste sue società gestita da una ragazza, la PsicoBoss per l’appunto. Per me era una promozione: meno stipendio di base, ma ottime possibilità di incrementarlo notevolmente nel breve tempo (e così è stato), macchina aziendale, telefono, pc portatile, tutto completamente spesato, ma soprattutto un lavoro che ho amato fin dal primo istante, difficile, impegnativo, ma perfetto per me. Bellissimo tutto, certo.
Finché, alla cena aziendale natalizia dello scorso anno, annuncio il mio matrimonio.

All’inizio non capivo, pensavo di essere io a sbagliare, e mi impegnavo per far vedere che, si, gli errori li facevo, ma era perché lavoravo tanto, lavoravo ancora di più se possibile, e cercavo di far vedere quanto potevo essere efficiente in tutti i modi. Ma era tutto inutile.
Tutte piccoli rimproveri, ma continui, continui, continui, e tutti per delle emerite cavolate. La società si trovava a fronteggiare problemi ben più gravi causati dall’incompetenza mie colleghe nel gestire il personale, tipo esposti sindacali, ammanchi da furtarelli, denunce varie, eppure lei se la prendeva con me per delle sciocchezze. E poi sono cominciati i rimproveri per cose che non facevo, o per cui non avevo proprio colpa. L’accusa più assurda, che me ne tornavo a casa alle 4-5 del pomeriggio, 'quando le mie colleghe alle 8 di sera erano ancora in giro!'. Certo. Con Babbo Natale e i Tre Porcellini. Ad un certo punto, stanca di sentirmi dire che lavoravo poco (pur completando ogni giorno tutte le mie incombenze! Chissà come facevo secondo lei a essere a casa alle 4 avendo fatto 700 km in un giorno, forse pensava che avessi un elicottero privato parcheggiato in giardino), invece di uscire di casa alle 8 del mattino e tornare alle 8 della sera come ho fatto per più di un anno, ho ridotto i miei orari dalle 9 alle 19 (NB: comunque 10 ore lavorative, quando il mio contratto parla di 8).


La situazione è degenerata totalmente con l’iniziare dell’estate. Di punto in bianco mi dice che non riesce più a lavorare con me xchè non si fida più (de che?), che le cose devono cambiare o me ne posso anche andare. Ok, le chiedo di dirmi cosa devo fare, dove sbaglio, in cosa posso migliorare. Risposta non pervenuta. Si, esatto, non mi dice niente di niente. Come faccio a cambiare la situazione se non mi dici che cosa vuoi da me? Ovvio che quello che vuole è che alzi i tacchi.
Mi dispero, ci tengo ancora tanto, penso ancora che tutto si possa risolvere. Chiedo ‘perché??’ (si, in realtà anch’io chiedo perché qualche volta!), e da chiunque, dal ConquiA, dalle amiche, dall’unica collega con cui posso parlare xchè mia amica prima di essere assunta, ricevo la stessa risposta: ‘le dici che ti devi sposare, e cominciano i problemi. Fai due più due’.
Mi fa passare un’estate d’inferno, mi rovina il periodo più bello della mia vita, i mesi che precedono il matrimonio, non dormo, se dormo la sogno, mi sveglio agitata e per lungo tempo non riesco a riposare bene. Comincia a mandarmi lettere di richiamo, io le faccio vedere all’avvocato, che ride: sono caz_ate, mi dice, anzi, sei tu che la puoi denunciare quando vuoi, dormi sonni tranquilli. Vado dai sindacati, mi dicono che lei non può fare niente di niente, dormi sonni tranquilli. Ma io i sonni tranquilli non li dormo.
La settimana prima di ferragosto sono piegata in due da una colite da paura, però mi trascino da lei che mi deve parlare. Mi dice ‘o te ne vai entro gennaio o ti faccio andare via io’. Ok, no problem brutta vacca, vediamo se ci riesci. Un’ora dopo, angosciata, arrabbiata, piegata in due dai dolori di pancia, rischio la vita in autostrada. La chiamo e le dico ‘la prossima settimana prendo ferie, non ce la faccio ad andare avanti così’. Risposta: ‘vedi cosa succede a lavorare per qualcuno che non ti vuole’.
Questa ragazza ha quasi 38 anni. Non è sposata, non ha nessuno. Non ha figli. Si fa accompagnare ovunque dal padre. La scorsa primavera è andata in ferie a Santo Domingo con la mamma e il papà. Venite a dirmi quello che volete, ma in 10 mesi di torture si è conficcata in me l’assoluta convinzione che tutto ciò che ho passato è dovuto ad una sola cosa: l’INVIDIA.
La mia ancora di salvezza ha due appigli: una è Pollyanna, la mia amica/collega di cui sopra. Quando ancora le cose andavano bene, l’ho presentata alla PsicoBoss, che l’ha assunta. Dividiamo così gioie e dolori lavorativi, dato che, siccome non piace particolarmente alla PsicoBoss, viene tartassata anche lei; le mie giornate sono più leggere, e soprattutto, mi riferisce tante cose che altrimenti non saprei. L’ultima in ordine di tempo, una delle impiegate le dice ‘sai, non dovresti farti vedere tanto amica della Candy davanti alla Psicoboss, dovresti fare come facciamo tutte, poi quello che fai nel tuo tempo libero è affar tuo’. Non commento.
Il secondo è MisterMiliardo, citato all’inizio di questo lungo post. Lui mi vuole bene e soprattutto ha gran stima di me. Quando gli ho chiesto di lavorare con la PsicoBoss, nonostante si trattasse comunque di una delle sue società, mi ha tenuto il muso per una settimana, ma poi mi ha detto ‘qualsiasi cosa succeda, le porte qui sono sempre aperte per te’. E così è, per fortuna. Fin da quando sono cominciati i primi problemi, mi ha proposto di tornare da lui. Ma io di tornare in ufficio, senza macchina e con 500euro in meno in busta paga, scusatemi, ma non c’avevo proprio voglia. Ora che la situazione è precipitata, stiamo cercando di trovare un accordo, perché lui mi vuole proprio tanto bene e è dispiaciuto per me.
Mi scuso ancora, mi scuso perché so che c’è chi ha gli stessi problemi miei ma non ha vie di scampo, e forse questo mio discorso potrà sembrare fastidioso, ma io ho il coltello dalla parte del manico, e sto cercando di remenarlo per bene a mio favore più che posso.
Non intendo lasciare un lavoro che mi piace tantissimo e ottimamente remunerato per andare a fare un lavoro che non mi interessa, pagato meno e con meno bonus. Perciò finché da MisterMiliardo non otterrò quello che voglio, ovvero le stesse identiche condizioni che ho qui, non un euro di più, ma neanche uno in meno, non ho nessuna intenzione di muovere il culo. Inoltre, per motivi di cui vi parlerò più avanti, prima di fine anno non posso proprio cambiare lavoro. Lei non può mandarmi via, lo sa, ed è per questo che il suo odio ha raggiunto livelli assurdi, perché è una bambina viziata, e se non riesce ad avere quello che vuole impazzisce.
E comunque non è giusto, non è giusto che lei faccia il bello e il cattivo tempo di me, e io accarezzo anche la dolce idea della vendetta. Il dispetto più grande che potrei farle è cacciarle un’improvvisa maternità. Ma che madre sarei? ‘Sai amore, sei stato concepito per scopi sindacalistici’. No, non ce la posso fare. Idee? Si accettano anche suggerimenti illegali e/o sadomaso.

14 commenti:

  1. Sono rimasta circa un minuto a fissare il monitor... non ho risposte da darti, solo la mia disperazione. Perchè io sono una di quelle che non ha via d'uscita e se un MrMiliardo qualsiasi mi proponesse un lavoro meno gradevole a meno soldi, volerei via da qui senza voltarmi indietro. Ma c'è da dire che il lavoro che faccio qui mi fa vomitare. Raccontavo alla Pink stamattina, che ad averlo in ufficio, qualsiasi cosa io debba fare, mi tremano le mani. Sono costantemente in ansia, dormo poco e male e piango, piango fino a consumarmi le unghie dei piedi per siccità. Io non ce l'ho un'altra strada, non ce l'ho proprio. Col mutuo, l'affitto, il matrimonio... dove posso andare? Devo solo sperare in un miracolo!
    Ma tu fatti forza e se ce la fai rimani, non darle la soddisfazione di mollare... sta brutta stronza, le auguro di passare quello che stai passando tu. Stronze pure le colleghe, che per salvarsi il culo non ti sono amiche. Ipocrisia e falsità... vergogna!

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  2. Le situazioni dove si ha ragione ma che, per n. motivi, non si risolvono mai, hanno lo stesso potere distruttive di quelle oggettivamente più brutte: far male.

    La storia della maternità è la stessa cui pensavo io quando sono stata licenziata... ma ho preferito fidarmi del mio super avvocato, avere pazienza e tirare fino a che ho veramente vinto! E' stata la cosa migliore da fare e la migliore che devi fare pure tu.

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  3. @libby: io ho la fortuna di non avere un ufficio dove doverla vedere 8 ore al giorno tutti i giorni. Anzi, la sento solo al telefono 1/2 volte la settimana. per di più, come hai capito bene, il mio lavoro mi piace. ecco xchè ancora sopporto e mi permetto di fare la schizzinosa. perchè non sono arrivata a livelli tali per cui prendere la prima cosa che mi capita, anche se lei ci sta provando in tutti i modi a portarmici. per quanto riguarda le colleghe, è stato MrMiliardo in persona a dirmi di stare attenta a loro, ancora un anno fa, perchè false e leccaculo come poche, perciò non mi stupisco più di loro

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  4. @pink: il problema è che anche lei ha un superavvocato, quindi sa benissimo che non ha nessun motivo x licenziarmi, dato che ho un banalissimo contratto a tempo indeterminato che mi classifica come impiegata di quarto livello, ergo qualsiasi cosa io faccia (anche sbagliata), lei non me la può imputare, xchè la faccio nonostante non sia da contratto. Ti faccio un esempio: una ragazza di uno dei negozi di cui sono 'responsabile' non faceva firmare le ricevute ai clienti, firme non obbligatorie, nonostante gliel'avessi detto. Tragedia. mi ha mandato una lettera di richiamo, ma il mio superavvocato le ha risposto che col contratto che ho io non ho nessunissima responsabilità, casomai sono io a dover essere supervisionata e nessuno lo fa, e che quindi era in torto lei. Ha capito di avere le mani legate, di non potermi imputare nessun errore e quindi non avere nessun appiglio per licenziarmi. Non potendomi licenziare, cerca di farmi impazzire così da farmi scappare. come lo chiami tu questo? io MOBBING

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  5. Lo dico sempre che trombare sempre, detto volgarmente.... questa qua e' invidiosa da pauuuuura!!! che schifo!!!!!

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  6. @ LaCandy: ma non riesci a trovare un tuo amico che sia disposto a darle ehm ehm??? no, perchè mi sembra che ne abbia bisogno :-D

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  7. Ciao tesoro sono Ale, mi dispiace e mi fa incazzare tantissimo x la situazione di m.. che stai vivendo x colpa di una stronza! Scusa ma Mr.miliardo non può intervenire con la vipera? Cmq ti abbraccio forte! Ps: se passi su libero ogni tanto vieni a trovarmi , li sono quasiquasitorno non so se te lo ricordavi.. Bacio

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  8. INVIDIA, hai detto bene. non so che dire sinceramente, mi sembrano cose assurde ed impossibile..invece succedono, eccome! visto che cmq lei è dalla parte del torto e non può far nulla..non riesci tu a fare impazzire lei? ok ti abbasseresti al suo livello, ma a mali estremi..

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  9. Aletesoro!!! Hai ragione, me ne sono dimenticata...mea culpa. Appena sono un attimo davanti al pc ti aggiungo subito così non ti perdo più!

    Per il resto, ieri dopo una settimana di m_, sono successe delle cose per cui ieri sera MrMiliardo mi ha fatto prima scapicollare dalle risate, e poi farmi dormire finalmente bene..ma tutto ciò merita un post adeguato!

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  10. @Marta: il suo (e nostro) unico problema è proprio quello, l'hai capito bene!

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  11. Sonietta è pure brutta come la morte poretta, chi vuoi che se la pigli!

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  12. @mika: non solo non mi abbasso al suo livello, ma non spreco un minimo di energie x farle la guerra. Se lei mi pesta un piede, non le pesto il piede a mia volta, ma corro dall'avvocato. Se mi lascia in pace, la lascio in pace. Sono molto vivi e lascia vivere, ho ben altro da fare che pensare a come farla impazzire!

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  13. ecco, io ora come ora tornerei da mr miliardo(vedi Friday's club, l'ultimo post è mio... ) E' successa una cosa del genere a me quando ero al mio primo lavoro, e da li ero andata via per andare a un determinato part time..quindi suggerimenti non ne ho.ma tanta tanta comprensione si..

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