giovedì 24 maggio 2012

Una ciliegia tira l'altra

Sabato scorso sono salita sopra l'albero di ciliegie a casa dei miei dopo aver visto che domenica faceva brutto e aver deciso di rimanere a casa a riempire vasetti di marmellata.

Sono arrivata che mia mamma era già sopra, come tutti gli anni, e mi ci sono arrampicata anch'io, da tradizione, perchè le scimmie della famiglia siamo sempre state io e lei, solo che quest'anno c'avevo il papà e il maritino che gentilmente da sotto mi urlavano di scendere intervallando un sacco di insulti perchè se cado poi muoio che sono a rischio emorragia che c'ho la cosa in testa che sono malata e palle varie. Finchè la mia dolce mammina, che ricordiamo è colei che, qualche mese fa, appena lasciato il mio capezzale da moribonda, nell'uscire dall'ospedale, ha simpaticamente ricordato ad amici e parenti affranti che 'oh che culo, siamo anche vicini all'obitorio', senza traccia di ironia ma con sorprendente lucidità e franchezza, ha zittito i nostri due uomini con un altrettante parole lucide e franche 'tanto se non muore per la Cosa muore di Alzheimer'.

La mamma della mia bisnonna era un'allegra donnina che veniva dal frizzante Brasile. Il padre, ancora giovane e single, era andato a trovare suo fratello che intorno al 1870 si era trasferito in SudAmerica, con l'intento di costruirsi una vita anche lui laggiù, solo che appena arrivato, un tifone, un terremoto o una non ben identificata calamità naturale si è portata via il fratello e tutti i suoi beni su cui lui contava di mangiare.
Così s'è sposato la cognata, se l'è caricata, e se n'è tornato da dove è venuto, alle pendici del Grappa, a bere appunto la grappa e a farsi ammazzare da una mucca.
Il mio racconto non può essere più ricco di particolari per ovvie ragioni, perciò non chiedetemene e prendete per buono ciò che vi dico, fosse altro xchè mi conoscete e può essere possibilissimo che un mio avo si sia fatto ammazzare da una mucca.

La mamma della mia bisnonna, la brasiliana, mise al mondo qualche marmocchio color caffelatte sbiadito, tra cui la mia bisnonna Elvira.
Rapidamente, nel piccolo paesello dove si erano trasferiti, da La Brasiliana, cominciarono a chiamarla La Brasiliana Matta, finchè, suppergiù mentre per il mondo tutti si scapicollavano per la Prima Guerra, non diventò la Matta e basta.
Quelli erano tempi dove i contadini prendevano le malattie per quello che erano, una banale fase della vita: La Matta, finchè riusciva a capirsi se ne stette nei campi, poi venne messa a letto, poi morì senza troppa considerazione.

Nonna Elvira crebbe i suoi fratelli, e poi crebbe i suoi figli, e anche mia nonna materna, Nonna Bernarda, e io l'ho conosciuta bene Nonna Elvira, mi portava sempre in camera sua a prendere dal cassettone le mentine di zucchero, e a mia sorella la convinse a buttare il ciuccio al cane, che a tre anni non stava bene tenere sempre il ciuccio in bocca, che ormai era grande.
Un giorno quelli del paese chiamarono il figlio grande di Nonna Elvira, dicendo che era tre giorni che Nonna girava per la piazza scalza, che non si ricordava chi era, che loro la riaccompagnavano nella vecchissima casa di famiglia, ma che poi lei tornava sempre in piazza.
Nonna Elvira morì l'estate del mio diploma, a 89 anni, in un ospizio nei colli del Grappa, circondata da un sacco di bambolotti e stringendo un Ciccio Bello tutto inzaccherato, che lei gli dava la sua minestra col cucchiaio 'ma sto putìn no el vol saverghene de magnar', brontolava sempre che il suo bimbo non voleva mangiare, cara. Era una donna dolcissima che, nonostante tutto ha avuto la fortuna di star male solo negli ultimi quattro anni di vita.

Nonna Bernarda ha cominciato a perdere la tramontana poco meno di due anni fa. Di anni ne fa 78 in autunno, e sembrerebbe che la campana sia suonata anche per lei.
Come ho scritto alla Pink, al mio matrimonio è venuta tutta chic, con l'abito bianco a fiori neri, le scarpe lucide, la piega fatta la mattina stessa, e i gambaletti con l'elastico grosso che la stringevano sotto le ginocchia, perchè 'non si ricordava dove aveva messo le calze', quando mia zia le aveva preparato i panni tutti assieme sulla sedia. Prende già le medicine, e sta bene nonostante tutto, ma il suo destino sembra comunque segnato.

E io e mia madre, che siamo, per ora, gli ultimi rametti di quell'albero genealogico, sopra il nostro albero di ciliegie, sabato scorso ci abbiamo riso su, perchè 'sarà fighissimo, tutti che impazziscono a starci dietro quando le vere pazze saremo noi', insomma, a far discorsi da matte già ora, ma poi abbiamo sospirato forte perchè a impazzire, dimenticare, perdere tutto quello che si ha, e soprattutto quello che si è, noi mica si ha voglia.

10 commenti:

  1. Che post meraviglioso Candy!!! Al di là dell'argomento che non si direbbe proprio simpatico. Io ti stimo fratella.... e ti stimerebbi di più se mi offrissi una ciliegia! Ecco!

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    1. Candy the story so far!
      Ciccia prendi la macchina e vieni a casa Candy a tirar giù ciliegie, ti puoi portare a casa tutte.quelle che riesci a raccogliere!

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  2. wow...che racconti :-)) insomma, sei un po' brasiliana pure tu, oltre che un po' matta ;-)))) pensa che la nonna della nonna del mio lui, in pratica la tris-nonna (si dice così??) del mio compagno, ha avuto 24 figli (e la nonna del mio lui mi ha raccontato la storia una quindicina di volte ormai)...ecco, vedremo di non seguire le orme....!!!! buone le ciliege, soprattutto se raccolte sull'albero!!!!!

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    1. VENTIQUATTROOOOO???? Con tutto il rispetto, ma avrà avuto una vagina che neanche un pozzo dei desideri!!!

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    2. si ti giuro, 17 gravidanze e parti, di cui 7 coppie di gemelli...la prossima volta che la nonna mi racconta tutta la storia (che ovviamente lei crede di non avermi mai raccontato) mi farò dire i particolari ginecologici.....ahahahahah!!! cioè secondo me questa in pratica non sapeva neanche cosa fosse il ciclo mestruale, dato che era perennemente incita....oh signor!!!

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    3. Ti dirò, nonna bernarda ha avuto 13 figli, di cui uno morto a 2 mesi e 2 gemelli nati morti (quindi si, mia mamma ha 9 fratelli e sorelle), ma ventiquattro.....mmmm non oso immaginare!!!

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  3. Concordo con la Libby sul bel post! Direi cmq che le donne della famiglia sono tutte delle grandi! E la nonna Bernarda mi sta troppo simpatica!

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    1. 3 giorni per finirlo....mi chiedo come riuscire a continuare a volte!

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  4. una famiglia di miti, ora sappiamo da chi hai preso :)
    ps stamattina leggevo un articolo e mi sei venuta in mente:

    7. Mangiata regolarmente la pasta aiuterebbe a prevenire l’Alzheimer, come hanno dimostrato recenti studi di università italiane e americane. Infatti, chi segue la dieta mediterranea, corre un rischio ridotto del 40% di ammalarsi di Alzheimer, rispetto a chi mangia pochi carboidrati.

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    1. Ah bé allora sono a posto, i carboidrati sono la mia passione!!

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